Monsignor Delbosco

 

Il Poirinese Mons. Delbosco alla guida delle Diocesi di Cuneo e Fossano

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26 gennaio 2016
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Monsignor Piero Delbosco è il nuovo Vescovo delle Diocesi di Cuneo e Fossano: succede a Mons. Giuseppe Cavallotto che le ha guidate negli ultimi anni. È stato ordinato Vescovo domenica 29 novembre nella cattedrale di Fossano stracolma di autorità e fedeli delle due Diocesi, ma anche di moltissimi torinesi. All’ordinazione sono intervenuti il Cardinale Severino Poletto (che fu Vescovo di Fossano dal 1980 al 1989), l’Arcivescovo di Torino Cesare Nosiglia, lo stesso Mons. Cavallotto ed altri Vescovi piemontesi, oltre a numerosissimi sacerdoti. Monsignor Piero Delbosco è nato a Poirino 60 anni fa, figlio di un operario della Fiat e di una casalinga. Nel proprio paese è stato ordinato Sacerdote nel novembre del 1980 dal Card. Anastasio Ballestrero. Ha svolto il suo ministero sacerdotale nella Diocesi di Torino dopo aver frequentato il seminario di Rivoli e aver seguito gli studi ecclesiastici presso la Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale (Sezione di Torino), conseguendo il Baccellierato in Teologia. È stato vicario parrocchiale della parrocchia

di “San Lorenzo”, a Collegno e in quella della “Natività della Beata Vergine Maria”, nel quartiere di Pozzo Strada a Torino; parroco a Beinasco; parroco ad Alpignano; vicario episcopale territoriale del distretto

Ovest di Torino; provicario generale e moderatore della Curia Arcivescovile di Torino; Rettore del Santuario della Consolata (il luogo di culto più caro ai torinesi), delegato per il diaconato permanente e per la preparazione al diaconato; membro del Consiglio presbiterale; membro della Consulta Nazionale Presbiterale. Dal 20 marzo 2010 è Prelato d’Onore di Sua Santità. Da settembre dello scorso anno è stato parroco delle quattro parrocchie di Poirino (Poirino centro, Favari-Avatanei, Marocchi e La Longa e Ternavasso) e in questo periodo ha avuto modo di conoscere e apprezzare la nostra “Banca del territorio”.

Dovrò imparare a fare il Vescovo e a conoscere le diocesi che mi sono state affidate, ma poco alla volta si farà – ha commentato Mons. Delbosco il 9 ottobre scorso, dopo che l’Arcivescovo di Torino ha dato l’annuncio ufficiale della nomina e le campane di Poirino hanno suonato “a baudetta” per annunciare l’evento –. Sono conscio dei miei limiti, ma anche colmo di gratitudine. Pregate per me”. “Don Piero, praticamente impossibile, ma non solo per me chiamarlo Eccellenza o Monsignore – commenta l’avv. Francesco Gambino, poirinese componente del CdA della nostra BCC e Vicepresidente della Servizi Bancari Associati Spa di Cuneo – È un amico personale e per questo potrei avere una visione non obiettiva ma affermo, senza paura di smentita e senza timore di sbilanciarmi, che sarà un vero pastore per il popolo delle due Diocesi”. “Dico popolo – continua l’avv. Gambino – perché sono convinto che il nuovo Vescovo saprà parlare e soprattutto ascoltare tutti, cattolici, credenti di altre fedi e confessioni e non credenti. Piero è uomo e sacerdote “solido”, pragmatico e prudente. Ovunque sia stato chiamato a operare ha dimostrato

grande sensibilità, ma anche capacità di sapersi districare nelle diverse incombenze, mai imponendo, sempre coinvolgendo. Con grande capacità di sintesi ha saputo assumere le decisioni più opportune

con tempismo e sano realismo, la caratteristica positiva della terra da cui proviene”. “Come poirinese sono “egoisticamente” rammaricato, come moltissimi concittadini, per non poter più condividere con lui una frequentazione assidua – conclude l’avv. Gambino – ma sono orgoglioso poiché il terzo vescovo poirinese, (dopo Mons. Giovanni Garigliano che fu Vescovo di Biella negli anni 20 e Mons. Giovanni Battista Gambino, cugino di mio nonno, che fu Vescovo ausiliare di Buffalo negli Stati Uniti negli anni ’50 del secolo scorso),

saprà essere un grandissimo punto di riferimento pastorale e non solo nei territori e con la gente nelle due diocesi cuneesi che è stato chiamato a guidare”. Anche dalla nostra Banca un caloroso benvenuto e la conferma della disponibilità a continuare a essere vicina al territorio in cui Mons. Delbosco è chiamato ad operare.